Lungi dall’essere il baluardo che salverà il mondo dalla crisi economica, l’America di Obama si rivela sempre di più il vero epicentro della crisi finanziaria (ben lontana dall’essere superata). Gli Stati Uniti, proprio come la Grecia in fiamme, registra un deficit pari al 12% del Pil e il il debito pubblico è destinato a salire al 100% nel 2012. La situazione degli Stati Uniti è quindi pessima, come o quasi quella di Atene. Ma Obama ha un asso nella manica per “giocare sporco” cioè le agenzie di rating, quelle che valutano quanto sono affidabili conti e bond dei vari stati. Gli annunci che le agenzie hanno fatto in questi giorno hanno il carattere vero e proprio di speculazione a danno dei paesi europei volti a screditare la moneta unica. Standard & Poor’s e Fitch, infatti, hanno paventato la possibilità che la crisi finanziaria possa contagiare Spagna e Portogallo. Proprio oggi Moody’s, agenzia cara ai poteri forti americani, ha affermato che sono a rischio contagio il Portogallo, la Spagna, l’Italia, l’Irlanda e la Gran Bretagna. Sapendo quanto contino le aspettative in economia e finanza, possiamo ben capire come il comportamento delle agenzie, peraltro a mercati aperti, siano una vera e propria azione speculativa. Sarebbe forse opportuno che anche l’Europa si dotasse di una propria agenzia di rating indipendente.
Usa peggio della Grecia, ma fanno il doppiogioco
di Marcello Foa, da Il Giornale