Il toto-nomine per la successione a Claudio Scajola al ministero dello sviluppo economico pare giunto al termine. I giochi sembrano fatti: Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste Italiane, dovrebbe approdare al dicastero di Via Veneto. A rivelare il retroscena è Pier De Nolac per Italia Oggi. Niente da fare, dunque, per Luca Cordero di Montezemolo che avrebbe trovato l’ostilità della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (che a sua volte aveva rifiutatol’offerta).
Massimo Sarmi è giunto alla fine del suo mandato dirigenziale in Poste Italiane ed è anche il personaggio ideale per “trovare la quadra” negli equilibri politici della maggioranza. Sarmi è, infatti, storicamente vicino ad Alleanza Nazionale e al presidente della camera Gianfranco Fini. Inoltre, essendo nato in Veneto, è gradito anche alla Lega Nord.
Niente è ancora deciso per quanto riguarda la successione di Sarmi in Poste Italiane.
Massimo Sarmi allo sviluppo:bene conosce la tecnologia, sa che
paghiamo il 40% in piu’ l’energia e saprà effettuare calcoli di convenienza economica tra filiere:
-le 4 centrali nucleari EPR costano 24 miliardi e danno 6.000
MW e ci vuole 10 anni ma se le pagano Enel EDF
-nel frattempo in 10 anni, Itacars ci propone 20 biocentrali-bioraffinerie che a 180 milioni l’una,costo totale 3,6 miliardi
danno 32.000MW di elettricità ed udite 50 miliardi di litri di
solar fuel,cioe’ biopetrolio da cianobatteri che gia’ si produce a Pula-prof.Cao.
-Itacars si autopaga in 10 anni,non chiede soldi allo Stato se non per la R&S,andrà sul mercato perchè ammortizza il progetto
in soli 10 anni,il ft si ammortizza in 18 e le biomasse in 15.
-il CCS geosequestro costa 500 milioni a plant contro 180 di
Itacars.
Vince la matematica economica o le lobbies?
Dimenticavo servono 50.000 giovani per Itacars.