Stasera e domani Rai 1 propone Anita Garibaldi, miniserie storica interpretata da Valeria Solarino (nei panni di Anita) e da Giorgio Pasotti (nei panni di Giuseppe Garibaldi).
La fiction racconta la vicenda pubblica e privata di una donna entrata a pieno titolo nella storia risorgimentale e nella lotta per l’indipendenza e l’unità dell’Italia.
La miniserie è prodotta da Rai Fiction e dalla Goodtime di Gabriella Buontempo, la regia è firmata da Claudio Bonivento.
Trama della prima puntata, 16 gennaio 2012
Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, destinata a diventare per la storia Anita Garibaldi, vive a Laguna, una cittadina del Sud del Brasile, dove è nata nel 1821. Fin da giovanissima dimostra la sua natura ribelle e indipendente, l’ansia di libertà e di riscatto sociale.
Le condizioni in cui versa la famiglia dopo la morte del padre, uno dei tanti mandriani sfruttati dal potere centrale, la costringono ad accettare il matrimonio con un calzolaio. In seguito, il marito rozzo e violento la lascerà per unirsi alle truppe imperiali che reprimono sanguinosamente la rivolta dei contadini.
Quando il giovane Giuseppe Garibaldi, esiliato in Brasile con altri patrioti italiani, sbarca a Laguna per combattere a fianco dei ribelli, avviene l’incontro che unirà per sempre i loro destini. Anita, raggiunta nel frattempo dalla notizia della morte del marito, s’imbarca con Garibaldi, partecipa alla guerra per mare e per terra, viene catturata dall’esercito imperiale, riesce a fuggire e a riunirsi al suo “José”.
Fra stenti e pericoli, mette alla luce il primo di quattro figli, Menotti. Sconfitti e stremati, i tre riparano a Montevideo, in Uruguay, dove Anita e Giuseppe si sposano. Trascorrono anni difficili, in cui muore la seconda figlia Rosita. Anita spesso è sola, mentre Garibaldi combatte per difendere l’indipendenza della piccola repubblica uruguaiana.
Nascono altri due figli: Teresita e Ricciotti. Alla notizia dei moti europei del 1848, Anita s’imbarca per Nizza con i bambini dove, a casa della madre di Garibaldi, attende con ansia che lui la raggiunga. La gioia di ritrovarsi è breve: la guerra di Garibaldi per l’indipendenza e la libertà dell’Italia è appena cominciata. Ma ad Anita non bastano le sue lettere appassionate dalla Lombardia, dal Veneto, dalla nascente Repubblica di Roma: vuole tornare a combattere al suo fianco per quegli ideali di libertà e giustizia che li avevano uniti…
Trama della seconda puntata, 17 gennaio 2012
Mentre Garibaldi è già a Roma, impegnato nella costruzione e nella difesa della nascente Repubblica, Anita, rimasta a Nizza con i bambini, attende impaziente la possibilità di raggiungerlo. Finalmente, incaricata di portare ai patrioti romani i fondi raccolti al nord, parte alla volta di Roma affidando a Rosa, la madre di Garibaldi, i bambini, Teresita e Ricciotti, e lasciando a malincuore Menotti, il figlio maggiore, in collegio.
Giunta nella città che rappresenta ormai l’avamposto della lotta per l’indipendenza e la libertà, si unisce a molte altre patriote, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Dora Antonini, Enrichetta Pisacane, dedicandosi completamente alla causa della Repubblica Romana e alle urgenti necessità della popolazione, ormai sotto la costante minaccia degli attacchi da parte dell’esercito francese sempre più vicino alle mura di Roma. L’abnegazione di Anita, e la nostalgia cocente per i figli lontani, sono in parte compensate dalla felicità di essersi riunita a Garibaldi, al suo “José”.
Ma ben presto la situazione precipita: la tregua firmata dal triumvirato che regge le sorti della Repubblica, formato da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi, viene interrotta prima della scadenza concordata, e l’esercito francese, in schiacciante superiorità numerica e organizzativa – oltre che facilitato dalle trame dei papisti – viola le mura della città eterna.
Ha così inizio un assedio che porterà alla capitolazione della giovane Repubblica, malgrado la strenua disperata difesa da parte delle truppe comandate da Garibaldi, ormai decimate, e l’eroica rivolta dello stesso popolo romano. E, donna del popolo in mezzo al popolo, Anita partecipa attivamente alla lotta e allo scontro militare, ignorando le sue già precarie condizioni fisiche: è infatti incinta del quinto figlio e da tempo accusa le conseguenze di fatica e stenti.
Quando Garibaldi decide di abbandonare la città alla testa dei tanti volontari che non accettano la resa, Anita si rifiuta categoricamente di lasciarlo e rifugiarsi a Nizza.
Lo segue così in un’estenuante, disperata risalita del territorio italiano verso la libera Venezia, anch’essa sotto assedio nemico, circondata dalla minaccia incombente di ben tre eserciti, gli ispano-borbonici, i francesi, gli austriaci.
Trovato momentaneo rifugio presso la fattoria Guiccioli di Mandriole nei pressi di Ravenna, ormai preda di violente febbri, il 4 agosto 1849, a soli 28 anni, Anita muore tragicamente fra le braccia del suo “José”.
(fonte UfficioStampa.Rai.it)
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