Era noto che la nuova edizione di Scherzi a Parte sarebbe stata diversa da quelle del passato ma la puntata di debutto di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu sembrava davvero un programma completamente diverso.
Credo che quasi nessuno si aspettasse un tale stravolgimento del formato originale della trasmissione, visto anche il fatto che deus ex machina della trasmissione è la regina dei format Mediaset Fatma Ruffini.
La sorpresa si è materializzata fin dall’inizio: ad annunciare lo show c’era l’attore Pierfrancesco Favino che dominava dall’alto il prestigioso Studio 20 di Cologno Monzese (il più grande, quello di Io Canto). E lo Studio 20 era “vestito da gran sera”… Mentre nelle altre edizioni di Scherzi a Parte la scenografia era colorata e semplice, e le luci sparate “a giorno”, ieri sera scena e fotografia erano quelle tipiche del varietà.
Pochi secondi dopo, la grafica ha confortato le nostre prime impressioni: la trasmissione adesso si chiama Scherzi a Parte Varietà.
In realtà il programma si sarebbe potuto chiamare anche Luca & Paolo Show visto che tutto era incentrato sui due comici e gli scherzi, un tempo perno della trasmissione, sembravano ormai un breve intermezzo alle esibizioni delle ex Iene. Avevano più o meno lo stesso ruolo che avevano le gag di Casa Renato (Zero) nel Panariello non esiste: servivano a cambiar pagina e a preparare la scena successiva.
Il fil rouge col programma di Panariello è stato evidente: Canale 5 ha deciso di proseguire sul cammino del varietà, quello classico. Poco importa se trapiantato su un format conosciuto e apprezzato.
Forse, in un periodo in cui il varietà lo fanno grandi nomi come Fiorello o Panariello, era un azzardo farlo fare a due nomi “giovani” come Luca e Paolo, quindi l’idea sembra essere stata quella di aiutarli piazzandoli in un prodotto storico della rete.
I due comici erano reduci dal loro secondo Sanremo insieme Gianni Morandi e all’inizio, quando hanno ospitato il cantante, l’atmosfera sembrava proprio quella del Festival.
In effetti anche a Sanremo le canzoni sono solo un complemento allo spettacolo in se, proprio come gli scherzi nel nuovo Scherzi a Parte. E Luca e Paolo hanno sottolineato questo elemento presentando gli rvm delle candid camera proprio come al Festival si annunciano le canzoni in gara.
La trasmissione sembra scorrere col ritmo giusto e c’è un ottimo equilibrio tra gli spazio di interazione con gli ospiti e gli spazi di performance satiriche del duo comico.
Memorabile anche il segmento in cui è stata inscenata la parodia di Ok il prezzo è giusto con Iva Zanicchi insieme a una imbarazzata e divertita Giorgia Meloni, ex Ministro della Gioventù.
La trasmissione è scritta e realizzata in modo più che buono. Certo la sensazione predominante è quella di spaesamento. Il vecchio Scherzi a Parte non c’è più ma la prova ci sembra superata. Per dare voti più precisi bisogna però aspettare le prossime puntate.
Nonostante il programma non abbia vinto la serata, gli ascolti non sono certo stati negativi (anzi come rapporto costi/ascolti crediamo che il dato sia migliore di quello di Panariello). Scherzi a Parte è stato seguito da 4.955.000 spettatori, pari ad uno share del 20.83%. La serata era particolarmente difficile… Su Rai 1 c’era la seconda parte di Maria di Nazareth che, dopo i 7,1 milioni di domenica, ieri è schizzata oltre gli 8,3.
Insomma, la trasmissione ci sembra da promuovere, aspettando gli ascolti dei prossimi appuntamenti (magari in una serata con fiction Rai meno forti).
Piccola nota a margine. Per tutte le cassandre che ogni giorno parlano della morte della tv generalista vogliamo fare una piccola somma: i programmi di prima serata delle tre reti Rai e Mediaset sono stati seguiti da 20 milioni e mezzo di italiani…
