Nella puntata de La grande Storia, in onda stasera su Rai3, si parlerà di Alcide De Gasperi: un uomo d’altri tempi. Nato a fine ‘800 nel Trentino ancora sotto il dominio dell’Impero asburgico, attraversa buona parte del Novecento da protagonista e da testimone.
È deputato al Parlamento di Vienna nel 1911. Nel 1919 è accanto a Don Luigi Sturzo nel Partito Popolare. Arrestato dal Fascismo è costretto all’esilio in Vaticano come bibliotecario. Fonda la Democrazia Cristiana, ed è artefice della rinascita dell’Italia distrutta dal Fascismo e dalla guerra. È un padre della Repubblica e della democrazia. Crede nel vincolo del Patto Atlantico e promuove l’unità dell’Europa. Ma è stato dimenticato. Perché? Perché i fatti e gli eventi che gli appartengono sono d’altri tempi? Come se le parole Repubblica, Democrazia ed Europa non siano nel dibattito politico e sociale attuale quotidianamente?
Con la collaborazione della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi la puntata de La Grande Storia vuole essere un omaggio all’uomo e allo statista “De Gasperi”. Lo storico Andrea Riccardi (attuale ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione nel governo Monti) ci accompagna nella comprensione dei fatti e delle vicende politiche di De Gasperi. Mentre le testimonianze delle figlie, per la prima volta qui riunite, completano il profilo del padre e del cristiano.
De Gasperi è un modello per la politica e la società. Per la serietà, il rigore la dignità. Sembra retorica. Ma l’architrave su cui poggia la nostra democrazia – la repubblica, l’atlantismo e l’Europa – è ancora quello immaginato, voluto e perseguito da De Gasperi, uomo di parola, in questo senso sì uomo d’altri tempi.
(fonte UfficioStampa.Rai.it)
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