Antonella Clerici è pronta a ricominciare la sua stagione televisiva: da lunedì torna La Prova del Cuoco e domani sera affronta il sabato di Rai1 con la nuova edizione di Ti lascio una canzone.
In questi giorni Antonella è anche al centro della puntuale polemica sul suo cachet (si mormora che sia di 3 milioni di euro a biennio). Ma la signora di Rai1 non ci sta ad essere la sola al centro delle polemiche e si sfoga al Corriere della Sera:
Ma perché questa storia salta sempre fuori con me? Lavoro un sacco e in proporzione guadagno molto meno di altri. Mi sono ridotta il compenso in maniera significativa eppure non serve a niente. E, sia chiaro, non parlo per difendere il mio stipendio ma la mia persona.
Ma la Clerici lancia anche una proposta:
Perché non pubblichiamo tutti i compensi dei conduttori di Rai e Mediaset? Ma vediamo anche quanto ognuno rende all’azienda. Siccome esiste un mercato, consideriamo le cose anche in base agli indotti generati: leggiamo le cifre alla luce del business che creano.
Questa è una proposta legittima e di buon senso. Ma solo se si parla di conduttori Rai che è un’azienda pubblica. Per Mediaset questo discorso non può valere: una società privata spende i propri soldi come meglio crede, il Biscione deve rendere conto solo ai suoi azionisti. E infatti, interrogato dal Corriere della Sera, è Gerry Scotti a rispondere in modo corretto. Dichiara Scotti:
Sottoscrivo che chi percepisce soldi da un ente di stato debba pubblicare i suoi redditi. Lo ritengo salutare, quasi obbligatorio, per chi lavora in Rai. Assolutamente opzionale per chi lavora a Mediaset che per pagare i nostri compensi non chiede un soldo agli spettatori. Giusto invece che uno sappia quanto gli costa lo stipendio del mio amico Conti, o della Clerici. Ma anche quanti soldi dell’abbonamento Sky vanno a Simona Ventura o a Morgan. Lasciate a noi di Mediaset un ultimo vanto: dalle tasche della gente non prendiamo nulla.