In Italia il pubblico televisivo coincide sostanzialmente con la popolazione: il 98.3%. Segue a distanza quello della radio (83.9% degli italiani).
A rivelarlo è il Decimo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione promosso da 3 Italia, Mediaset, Mondadori, Rai e Telecom Italia e presentato ieri a Roma.
Sono, dunque, ancora una volta smentiti i profeti di sventura che danno per imminente la morte della televisione. I dati dicono esattamente l’opposto: il pubblico televisivo è aumentato dello 0.9% nel 2012 rispetto al 2011. L’incremento è ancora più forte se si prende in considerazione la tv satellitari (+1.6%), la web tv (+1.2%) e la mobile tv (+1.6%).
Ma, lontana dall’essere moribonda, la televisione si “espande” anche in altri campi: oggi il 24.2% (che diventa 35.3% nella fascia 14-29 anni) degli italiani collegati a Internet segue i programmi sui siti web delle emittenti televisive e il 42.4% (che diventa 56.6% nella fascia 14-29 anni) li cerca su YouTube per costruirsi i propri palinsesti su misura, una sorta di on demand completamente autogestito (a morire forse è, almeno in parte, il concetto di palinsesto “unidirezionale”).
(fonte Agi)
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