In tempi di crisi anche il Festival di Sanremo corre ai ripari. Missione: risparmiare almeno un milione di euro e ottimizzare i ricavi pubblicitari.
Gli ultimi due Festival di Sanremo sono costati tra i 12 e i 13 milioni di euro (al netto della convenzione tra la Rai e il Comune di Sanremo, che vale 7 milioni l’anno), per il 2013 si parla di 11-12 milioni, pari a circa un milione di euro. In totale, quindi, convenzione compresa, il festival dovrebbe costare tra i 18 e i 19 milioni, contro i 19-20 milioni delle ultime due edizioni.
Intanto la Sipra, concessionaria pubblicitaria della Rai, è impegnata almeno a pareggiare i ricavi pubblicitari delle ultime due edizioni (14-15 milioni di euro). Facendo due conti, si può vedere che il Festival di Sanremo si ripaga per circa l’80% con i ricavi pubblicitari. Bisogna ricordare che Sanremo non è da considerare un programma commerciale tout court bensì uno spettacolo che rientra nel contratto di servizio pubblico che impone anche la musica leggera e contemporanea.
La media di ascolto sulle cinque serate dello scorso anno è stata di 11 milioni 122 mila spettatori pari al 47.3% di share (oltre 9,5 milioni la media per gli intervalli pubblicitari). Secondo i listini Sipra, quest’anno gli spot avranno i seguenti prezzi: per il primo break (intorno alle 21.15), 30 secondi sono stati offerti a 200 mila euro nella prima serata e in quella finale (10 mila euro in più rispetto ai 190 mila euro dell’anno scorso), a 150 mila euro nella seconda e nella terza serata (prezzo identico al 2012) e 170 mila nella quarta (20 mila euro in più).
Francesco Siliato, docente di Sociologia delle comunicazioni al Politecnico di Milano, spiega:
In periodo di crisi Sanremo vale ancora di più. Con la moltiplicazione dei canali e la segmentazione dei pubblici trovare un programma in grado di produrre audience nell’ordine di 10 milioni di spettatori, fatta eccezione per lo sport o per eventi eccezionali, è sempre più difficile.
(fonte Ansa, via primaonline.it)
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