Proprio ieri, commentando la prima serata del Festival di Sanremo, il direttore generale Rai, Luigi Gubitosi aveva dichiarato: “Il Festival che ho visto ieri sera è più giovane e contemporaneo rispetto al passato”…
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Ecco, queste possono essere archiviate come le ultime parole famose. La seconda serata di Che Sanremo Che Fa è ritornata all’antico.
Forse Fazio si è reso conto di non essere riuscito ad imprimere una rivoluzione al Festival (ne abbiamo parlato nel nostro commento alla prima serata, leggi qui>>) e ha quindi ripiegato sui canoni tradizionali.
La piega che avrebbe preso la serata si è vista fin dai primi minuti. L’apertura è stata affidata a Beppe Fiorello travestito da Domenico Modugno. Fiorello ha fatto tappa a Sanremo per promuovere Volare, fiction biografica di vecchio stampo sulla vita di Modugno che andrà in onda su Rai 1 domenica e lunedì. Lecito e positivo che la Rai promuova i suoi prodotti nella kermesse più importante ma vedere Fiorello-Modugno che cantava i successi del famoso cantante dava più l’effetto sgradevole di un’esibizione di Tale e Quale Show in cui i concorrenti vip sono chiamati a impersonificare i grandi artisti. Fiorello ha esibito come una reliquia la giacca originale che lo stesso Modugno aveva indossato in qualche Festival di oltre 50 anni fa. La puzza di naftalina, non solo della giacca, era percepibile anche dal divano di casa!
Con un battesimo del genere, la seconda serata non poteva certo virare verso lidi moderni… Ieri sera abbiamo visto uno show vecchio, fin troppo classico.
La presenza della top model internazionale Bar Rafaeli è stata sfruttata nel modo peggiore possibile… Le hanno fatto fare la bella statuina senza capire la potenzialità che avevano tra le mani. Solo 10 giorni fa Bar Rafaeli è stata una delle presenze più importanti del Super Bowl americano. Il Super Bowl è l’evento televisivo della stagione statunitense che ha inchiodato davanti agli schermi quasi 110 milioni di americani. Nel Super Bowl non è importante solo la partita ma la maggiore attenzione ricade sullo show dell’intervallo e addirittura sugli spot (prodotti ad hoc per l’occasione) che passano durante l’evento. Bene, Bar Rafaeli è stata protagonista di uno degli spot più discussi e famosi della serata, una pubblicità in cui baciava un nerd. Il video ha fatto il giro del mondo. Caro Fazio, non puoi avere tra gli ospiti una star internazionale di primo livello e trattarla come una showgirl di seconda categoria!
Anche la narrazione della serata ha fatto un salto indietro, con un Fabio Fazio che si “mikebongiornizza” sempre di più nella presentazione degli ospiti. In questo Sanremo non c’è tensione narrativa, anche l’eliminazione di una delle canzoni in gara di ogni artista viene affrontata senza pathos, come se fosse una noiosa pratica burocratica.
In un tale clima, la presenza di Carla Bruni, per quanto invisa alla gran parte degli italiani, risultava essere l’elemento più moderno e attuale; peccato che anche questo segmento sia stato “buttato in vacca” con l’ex premiere dame ccostretta ad accompagnare alla chitarra la Littizzetto che cantava una imbarazzante parodia di una canzone della stessa Carlà…
Completamente trascurabile la presenza di Neri Marcorè, costretto a fare l’imitazione di Alberto Angela. Unico elemento godibile quando Fazio, insolitamente “umano”, ha deciso di mettersi in gioco imitando Piero Angela e mettendo in scena una gustosa gag tra padre e figlio con Neri-Alberto.
Intenso il momento dell’interpretazione dell’ospite Asaf Avidan, peccato che il suo pezzo abbia sbancato le hit internazionali dopo un orecchiabile remix mentre ieri sera il cantante ha proposto una straziante versione acustica del pezzo…
Insomma una serata vecchia, lenta e noisa… Forse da dimenticare ancor più della prima!
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