L’Assalto. Da un’idea di Monica Zapelli, un tv movie d’attualità e valore civile scritto con Claudio Fava, Francesco Ranieri Martinotti e Ricky Tognazzi, che ne firma anche la regia. Protagonista Diego Abatantuono nei panni di un imprenditore vittima della ‘ndrangheta. In onda lunedì 3 febbraio in prima serata su Rai1.
Fallire o scendere a patti con la criminalità organizzata? E come trovare il coraggio di ribellarsi, anche al Nord, agli affari sporchi della malavita? Domande che – tra realtà della cronaca e finzione – percorrono il nuovo tv movie L’assalto. Prodotto da Rai Fiction e realizzato da Iter Film, L’assalto racconta la storia di Giancarlo Ferraris (Diego Abatantuono), imprenditore della provincia milanese, uomo onesto e gran lavoratore. Ha fatto sacrifici per trent’anni, partendo dal nulla, e vinto molti appalti, anche nella contingenza attuale della crisi economica. Ora però, come molti altri, rischia di fallire: nessuno paga più. E’ in questa strettoia che diventa vittima della ‘ndrangheta. Domenico Crea (Luigi Maria Burruano), calabrese insediato da vent’anni al Nord, e il suo giovane rampante nipote (Paolo Mazzarelli) sono esponenti dell’espansione della ‘ndrangheta nel tessuto industriale più ricco d’Italia. Insieme mettono in atto il loro subdolo avvicinamento offrendo a Ferraris un aiuto “amichevole”, mirando alla sua azienda e al suo sfruttamento per il riciclaggio dei rifiuti tossici. All’inizio Ferraris dice di no: è un uomo tutto d’un pezzo, vuole farcela con le sue forze, come sempre. Ma lo stato dei conti sempre più rovinoso e una serie di strani incidenti che avvengono in azienda lo spingono ad accettare. Lo fa sperando di riuscire a gestire in maniera imprenditoriale il rapporto con Crea, ma è un’illusione: Ferraris conosce molto presto la pericolosità del clan che ha messo le mani su tutto ciò che lui ha costruito e che arriva a minacciare Federica (Camilla Semino Favro), la figlia appena laureata che è entrata a far parte dell’impresa di famiglia.
E’ la presenza di Federica, il suo approccio coraggioso e “puro”, a dare una svolta alla situazione. La ragazza, dopo essersi ingenuamente innamorata del giovane ‘ndranghetista, nota le anomalie in cantiere e inizia a sospettare qualcosa, a indagare. E rimane profondamente ferita quando scopre che suo padre è in affari con la ‘ndrangheta, il padre che fino ad allora è stato per lei un esempio da seguire. Federica gli chiede di uscirne, di denunciare i Crea, di pagare il suo conto con la giustizia e tornare a essere pulito. Ferraris sa che quella è l’unica strada da percorrere, ma sa anche che ribellarsi vuol dire mettere in pericolo di vita sua figlia. Ma accanto a lui, oltre a Federica, c’è Franco (Ninni Bruschetta), capocantiere e amico con cui ha condiviso tutto. E c’è la Polizia (Thomas Trabacchi è il commissario Pironti), impegnata a difendere il territorio e a sostenere gli imprenditori che trovano il coraggio di denunciare le intimidazioni e il taglieggiamento della ‘ndrangheta.