Guida ragionata ai principali programmi televisivi di seconda serata di lunedì 9 febbraio 2015.
I programmi di prima serata sono qui »
Rai1 – Porta a Porta, ore 23.25: Alla vigilia del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, Porta a Porta dedicherà una puntata all’evento musicale dell’anno presentandone i protagonisti e ripercorrendo la storia dei suoi successi. Tra gli ospiti di Bruno Vespa ci saranno Carlo Conti, Emma, Arisa e Rocio Munoz Morales.
Rai2 – 2Next – Economia e futuro, ore 23.25: Una puntata piena di musica proprio a ridosso del Festival di Sanremo. Ospite di Annalisa Bruchi è Gino Paoli, uno dei più grandi cantautori della storia della musica italiana. Genovese, della scuola di autori del calibro di Tenco, Bindi, Lauzi e De Andrè, Gino Paoli è oggi presidente della Siae, la società che vigila sui diritti d’autore. Un ruolo che, a detta dello stesso Paoli, ha accettato “perché non apprezzavo quello che facevano e sono qui per cambiare”. Ma il web, ad esempio è amico o nemico dei diritti d’autore? Come è cambiato il mondo della canzone con l’introduzione delle nuove tecnologie? E i Talent, che riscuotono così tanto successo di audience, sono davvero il modo migliore per scoprire nuovi artisti? Brillante, diretto, sempre originale con il cantauore si parlerà anche dei temi dell’attualità. Di Genova come Grillo, con cui è amico di lunga data, cosa pensa del Movimento 5 stelle? E di Matteo Renzi? E infine Sanremo, dove Paoli è stato ben sei volte, rappresenta ancora il luogo della canzone italiana per eccellenza? Come ogni settimana inoltre non mancheranno le rubriche: l’Agenda economica di Mario Sechi, Ritorno al futuro di Riccardo Luna, le Istruzioni per l’uso di Dario Vergassola e il Graffio di Aldo Cazzullo. Il prof. Lorenzo Bini Smaghi aiuterà inoltre i telespettatori a capire le conseguenze della crisi greca.
Rete 4 – Terra!, ore 23.55: Morire dopo aver servito il Paese in divisa. Morire nell’indifferenza dei più. Ammalarsi senza che vengano riconosciute le “cause di servizio”. la puntata di stasera riapre il dossier uranio impoverito. Una storia che affonda le radici nei Balcani. Lì, nel ’95 e nel ’99, in Bosnia, in Serbia e in Kosovo, i caccia della Nato sganciarono bombe rese ancor più devastati dall’uranio impoverito. Nel 2001 i primi militari italiani, impiegati in quei teatri operativi, cominciarono ad ammalarsi e a morire. Da allora è in corso un’altra guerra, fatta di relazioni, indagini, carte bollate e sentenze. Su opposti fronti: chi sostiene l’esistenza di una relazione stretta tra uranio impoverito e patologie tumorali e chi la nega. «Terra!» ha raccolto la voce di chi conduce questa battaglia, di chi ha perso un parente, di chi – come il maresciallo Leggiero – chiede al presidente Mattarella, in quegli anni ministro della Difesa, di chiedere, oggi, come Capo delle Forze armate, che sulla “sindrome balcanica” sia fatta luce.