Ieri sera, per forte senso del dovere, abbiamo provato a vedere la prima puntata di Una pallottola nel cuore 2. Nonostante la razione di caffè appena ingurgitata, la lentezza della fiction ha avuto la meglio sul nostro sforzo di star svegli, vigili e attenti. Dobbiamo ammetterlo, l’ennesimo sonnifero propostoci da Rai1 ci ha fatto cadere in uno stato di dormiveglia dal quale ci siamo ripresi solo grazie al primo frizzante e spumeggiante (rispetto alla fiction) break pubblicitario.
Ancora tra le braccia di Morfeo abbiamo cercato di capire cosa stessimo guardando… Sarà stato per il sonno o sarà stato per la cena pesante, appena è ripresa la storia non sapevamo bene se sarebbe comparso Proietti Gigi nei panni del giornalista investigatore, Pivetti Veronica nei panni di professoressa investigatrice, Ricci Elena Sofia nei panni di suora detective o Hill Terence (al secolo Mario Girotti) nei panni del prete o della guardia forestale, ma comunque investigatore e con la solita espressione. Poi l’illuminazione! Non era colpa né del sonno né della cena pesante. Ci trovavamo di fronte all’ennesima “fiction fotocopia”, anzi – visto il carattere antico di certi prodotti – sarebbe meglio dire “ennesima fiction realizzata con la carta carbone copiativa”.
Inutile negarlo: il mix di giallo e commedia, quel miscuglio tra omicidi senza tensione da thriller e storie semplici di famiglia o di amore, ottengono sempre un ottimo successo di pubblico (in particolare anziano) sulle frequenze dell’ammiraglia della tv pubblica. Gli ascolti ci sono, a mancare è l’innovazione: in confronto l’episodio più replicato de La Signora in Giallo appare un tentativo ultra sperimentale; le avventure di Jessica Fletcher sono avanguardia pura in confronto alle storie dei bislacchi eroi della fiction nostrana!
Lo sappiamo: nel mercato televisivo gli ascolti sono tutto (anche se in realtà per il servizio pubblico, lautamente finanziato dai nostri soldi del canone, non dovrebbe essere proprio così…). Ma adesso si sta esagerando, molte fiction di Rai1 sembrano fatte con lo stampino!
Visto il successo del genere, anche a Canale 5, col settore fiction in netto affanno, hanno deciso di riproporre la solita formula con I Misteri di Laura. Per fortuna il pubblico del Biscione – mediamente più giovane, più smart e più volatile di quello della tv pubblica – l’ha rifiutato in modo categorico.
Comunque se la Rai ha bisogno, ci proponiamo per suggerire nuovi soggetti di fiction di genere giallo/comedy: una casalinga investigatrice, un sindaco investigatore, un pensionato investigatore o magari, per stare più sull’attualità, un esodato investigatore. Se proprio vogliono fare il botto tra i giovani, proponiamo anche altri due spunti modernissimi e “social”: lo youtuber detective o la fashion blogger investigatrice. Rassicuriamo i dirigenti Rai: ci accontentiamo di compensi modici e pagamenti a 90 giorni!