La crisi dei talk show non è certo notizia recente. A soffrire di più sono quelli del martedì sera, Ballarò su Rai 3 e DiMartedì su La7. A penalizzare Massimo Giannini e Giovanni Floris non è stata solo la guerra fratricida nella stessa serata, ma anche la progressiva e inesorabile perdita di interesse del pubblico per la politica: una platea che si nutriva di antiberlusconismo ha perso interesse per i drammi politici nel momento che Silvio Berlusconi ha perso la sua centralità.
Nelle ultime settimane, per tentar di recuperare ascolti, i talk show del martedì hanno progressivamente cambiato la scaletta e con essa la loro stessa natura. Sempre meno politica a vantaggio di argomenti di “servizio”: truffe (in particolare agli anziani), alimentazione, inquinamento… Insomma siamo ritornati a quello che era il tratto distintivo del Mi manda RaiTre di prima serata.
Ieri sera abbiamo deciso di sottoporci al supplizio e abbiamo fatto una scorpacciata di Floris e Giannini. Sintonizzandoci su La7 ci siamo trovati a dover sentire banalità e dichiarazioni scontate sulle truffe di operatori porta a porta o di call center, sui raggiri agli anziani, sugli antifurti, sulle zanzare, sui componenti (forse) tossici dei prodotti per pulire, sull’alimentazione e sull’eventuale dannosità delle onde elettromagnetiche dei cellulari. Un tema, quest’ultimo, che era stato già al centro del dibattito 20 anni fa da Santoro quando su Italia 1 conduceva Moby Dick (nota per i più giovani: sì, c’è stato un tempo in cui Michele era un dipendente Mediaset…).
Dopo il servizio sui batteri che si depositano sulle spugne che usiamo per lavare i piatti, abbiamo deciso di spostarci su Rai3. E forse ci è andata peggio…
Abbiamo trovato la cattolicissima Lorena Bianchetti che parlava di acqua come “bene comune” e criticava il libero mercato (ormai dare la colpa al neoliberismo è diventato un passaggio obbligato) sostenendo che l’acqua è un diritto “perché siamo fatti del 70% di acqua”… Non che le altre cose dette dall’illustrissima presentatrice ci avessero convinto, ma questa dichiarazione ci ha fatto sprofondare nel divano.
Le dichiarazioni della nota (!) esperta, si inserivano all’interno di un dibattito sulla presenza di pesticidi nell’acqua. Banalità e statalismo la facevano da padrone…
Che i talk show del martedì abbiano cambiato pelle è palese. Che ne abbiano – relativamente – tratto vantaggio nella sfida degli ascolti, altrettanto.
Noi però denunciamo questo ecologismo da bar e questa deriva salutistica. Le vestali del salutismo spesso richiedono interventi del regolatore e questo significa perdita di libertà. Salutismo e statalismo spesso vanno a braccetto con un uso improprio e smisurato del “principio di precauzione”.
Ma soprattutto, affrontando in questo modo tali tematiche, si cerca di far presa sulle paure del pubblico al solo scopo di alzare lo share. Fanno leva sulla preoccupazioni, drammatizzano e sfruttano gli istinti più bassi di un pubblico che spesso non ha i mezzi scientifici e culturali per valutare le varie dichiarazioni. E farsi sopraffare da allarmismo e paura è – purtroppo – molto semplice…
Col salutismo, Ballarò e Dimartedì fanno la stessa operazione che i detrattori sostengono faccia Paolo Del Debbio con immigrazione et similia… Fomentare la paura per fare ascolti o è sempre un male o non lo è mai. Non è che va bene solo quando si trattano argomenti politicamente corretti!
