Martedì 3 ottobre 2017, in prima serata su Italia 1, appuntamento con Le Iene Show con il ritorno alla conduzione della ormai collaudata coppia di conduttori formata da Ilary Blasi e Teo Mammucari, in compagnia della Gialappa’s Band.
Tra i servizi della puntata:
Reportage di Pablo Trincia da Barcellona, nei giorni del referendum per l’indipendenza della Catalogna, tenutosi ieri, domenica 1° ottobre. L’inviato segue minuto per minuto due giovani studenti catalani, uno favorevole e uno contrario all’autonomia della regione. Inoltre, insieme a loro approfondisce le ragioni alla base delle due fazioni e le possibili conseguenze di questa giornata storica.
Fino all’agosto dell’anno scorso Misurata, centro della Libia sul golfo della Sirte, era la roccaforte dell’Isis nel Paese. Dopo mesi di combattimenti con l’esercito fedele al governo e centinaia di raid aerei americani, la zona è stata liberata. La Iena Luigi Pelazza si reca all’interno di un carcere della città dove, attualmente, sono rinchiuse le mogli degli jihadisti dell’Isis, insieme ai loro figli. Non si sa con certezza se queste donne siano anch’esse delle ‘vittime’ o abbiano invece partecipato attivamente all’attività terroristica. La Iena raccoglie le testimonianze di alcune di loro.
Nadia Toffa si occupa del caso di Francesco, un bambino di soli 7 anni che lo scorso 27 maggio ha perso la vita a causa di un’otite. Secondo il racconto del nonno, intervistato dalla Iena, il dottore che aveva in cura il piccolo avrebbe prescritto solo farmaci omeopatici, che si sarebbero rivelati inadeguati al fine di curare la malattia. L’inviata raggiunge, quindi, il medico omeopata in questione che, però, non vuole rilasciare dichiarazioni. La tragedia di Francesco ha, dunque, riacceso il dibattito sull’efficacia dell’omeopatia, che è tra le più famose medicine alternative. Per fare chiarezza sull’argomento Nadia Toffa intervista la dottoressa Antonella Ronchi (presidente della Federazione italiana associazioni e medici omeopati), lo scienziato Silvio Garattini (direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”) e si reca, infine, presso una ditta che produce farmaci omeopatici.