“So di avere un corpo di donna fragile e delicato, ma ho lo stomaco e il cuore di un re, di un re d’Inghilterra”. Sono parole di Elisabetta I, la regina vergine, protagonista della puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta, in onda sabato 28 aprile, alle 21.30, su Rai3.
Con l’aiuto di uno sceneggiato, Alberto Angela ricostruirà la vita della regina Elisabetta I Tudor dalla difficile infanzia fino agli ultimi giorni del suo lungo regno. Una vita vissuta come una tragedia shakespeariana, fatta di inganni, vendette in nome della religione, morti cruente. Di ostilità e attacchi sferrati all’interno della stessa famiglia: Enrico VIII, il padre, che la dichiara illegittima alla nascita; la sorellastra Maria “la sanguinaria”, che la fa rinchiudere nella Torre di Londra; e poi la regina di Scozia, Maria Stuarda, sua cugina.
Tra Elisabetta e Maria Stuarda avviene uno degli scontri femminili più memorabili della Storia, una guerra fredda che, al di là di quello raccontato da opere teatrali e film in realtà, non si è mai risolta in un incontro faccia a faccia. Fredda e calcolatrice Elisabetta, indolente e passionale Maria Stuarda, la loro personalissima guerra trova forse il suo migliore epitaffio nelle parole dello scrittore austriaco Stefen Zweig: “Per un quarto di secolo le due cugine si sono ininterrottamente scambiate menzogne senza riuscire neppure un istante a ingannarsi davvero”.
In tanta teatralità non poteva mancare un’incursione nel teatro del drammaturgo più famoso dell’epoca elisabettiana, William Shakespeare. Con Ulisse sarà possibile visitare e scoprire la bellezza del Silvano Toti Globe Theatre di Roma, che ricostruisce filologicamente il Globe Theatre di Londra. E poi in un’intervista con il direttore del teatro, Gigi Proietti, si scoprirà il motivo per il quale Shakespeare è ancora rappresentato in tutto il mondo.
Elisabetta I, oltre a essere stata una grande sovrana, era anche un’icona di stile. La costumista Nanà Cecchi parlerà dei suoi preziosi vestiti e dalla sua passione per i gioielli e le perle. Infine, una sorpresa. Se è noto che Elisabetta fosse una donna molto colta, capace di parlare il latino e il francese, lo è meno che conoscesse l’italiano. Il Professor Carlo Maria Bajetta, docente di letteratura inglese dell’Università della Valle d’Aosta ha raccolto in un libro trenta lettere scritte da Elisabetta, alcune autografe, proprio nella nostra lingua.