Lunedì 12 novembre 2018, in prima serata su Rai3, nuovo appuntamento con Report, condotto da Sigfrido Ranucci.
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La prima inchiesta, dal titolo “L’apostolo dell’antimafia”, è firmata da Paolo Mondani, con la collaborazione di Norma Ferrara. Per dieci anni Antonello Montante è stato a capo degli industriali siciliani che hanno detto “no” al pizzo ma dal maggio scorso è in carcere con l’accusa di associazione a delinquere per corruzione e per aver creato una rete che spiava politici, giornalisti e magistrati. È Antonio Calogero Montante, detto Antonello, imprenditore siciliano costruttore di biciclette nato a Serradifalco, un paesino in provincia di Caltanissetta. Nella sua casa è stato trovato un archivio pieno di fascicoli sui suoi nemici e nella sua rete di informatori figurano i vertici dei servizi segreti civili, esponenti delle forze dell’ordine, il senatore Renato Schifani e l’ex governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Per anni Confindustria ha deciso la strategia dello Stato sull’Antimafia ed è stato Antonello Montante ad anticipare la linea che oggi vuole svuotare la normativa sui certificati antimafia per le aziende e consegnare ai privati la gestione dei beni confiscati alla criminalità. L’inchiesta di Paolo Mondani è andata in cerca di risposte: chi ha creato questo falso eroe e perché? A cosa serviva la rete di spionaggio gestita da Montante? Cosa avevano in comune importanti magistrati antimafia, uomini delle istituzioni, del mondo politico e della società civile con questo finto paladino della legalità? Quali accordi sono stati siglati “in nome dell’Antimafia” fra pezzi di Stato e pezzi di Confindustria? Chi ha pianificato la falsa “rivoluzione” degli industriali siciliani? Un testimone racconterà la genesi di una storia che parte dalla Sicilia per arrivare nella Capitale.
La seconda inchiesta, invece, “Se la pillola va giù”, realizzata da Francesca Ronchin e Carla Rumor, con la collaborazione di Greta Orsi, strappa il velo su un falso mito, quello degli integratori. Promettono di combattere fatica, stanchezza e stress, di favorire il sonno e compensare la carenza di vitamine nel corpo, di dimagrire, depurare, fortificare il sistema immunitario: sono gli integratori e ne fa uso un italiano su tre. Il mercato di pillole e bibitoni cresce ogni anno e solo in Italia vale tre miliardi di euro; con oltre 212 milioni di confezioni vendute, senza considerare le vendite on line, siamo il paese in Europa che ne consuma di più, ma dietro alla promessa di effetti miracolosi quali controlli ci sono? Per venderli non servono studi scientifici e i pericoli sono dietro l’angolo. L’Associazione dei farmacisti mette in guardia: “Serve una legislazione più stringente, che impedisca possibili abusi a danno del paziente”. E il ministero della Salute e gli organi di vigilanza come sorvegliano queste nuove categorie di prodotti?
La terza ed ultima inchiesta della puntata, infine, firmata da Cecilia Andrea Bracci, si intitola “Memoria a breve termine”. Produciamo dati a una velocità così elevata da poterli quantificare addirittura in zettabyte: vale a dire, milioni di miliardi di gigabyte. La nostra fame di byte cresce così tanto da renderci ciechi di fronte all’evidenza: potremmo alzarci, nel 2100, e non essere più capaci di leggere quella sequenza di 0 e 1 che avevamo diligentemente salvato in un hard disk venti anni prima. Potremmo addirittura ritrovarci a guardare al ventunesimo secolo come un nuovo Medioevo: un’epoca in cui si è prodotto troppo per poi non riuscire a conservare niente. Ma dove vengono salvati i nostri dati, a quale costo? E soprattutto, c’è spazio sufficiente per tutti e per tutto?