Una donna determinata, forte, preparata e decisamente fuori dagli schemi. Impossibile non notarla in Procura, e non soltanto per quell’abbigliamento dai toni accesi e stravaganti a cui pare proprio non poter rinunciare, anche per quell’atteggiamento inappuntabile e schietto, al lavoro come a casa, che non la rende simpatica a tutti.
Il Sostituto procuratore di Matera Imma Tataranni è un concentrato di memoria, di intelligenza e di caparbietà ed è questo che la rende più unica che rara e che le consente di portare a termine il suo lavoro come nessun altro. Quarantatré anni e una bella famiglia: ha un marito che ama e che la ricambia, oltre a una figlia in piena adolescenza che la sfida di continuo. Insomma tutto nella norma se non fosse per quell’ingombrante suocera che le risulta davvero impossibile da sopportare. In Procura la conoscono tutti e non soltanto per il suo carattere. Imma nel suo campo è una fuoriclasse. Insieme all’appuntato Calogiuri, giovane di poche parole e di grande disponibilità, indaga su una serie di crimini che scuotono la Basilicata senza risparmiarsi e senza mai perdere il senso della giustizia.
Liberamente tratta dai romanzi del Premio Campiello Mariolina Venezia “Come piante tra i sassi”, “Maltempo” e “Rione Serra Venerdì” (editi da Einaudi), la serie Imma Tataranni – Sostituto procuratore è una coproduzione Rai Fiction – ITV Movie, per la regia di Francesco Amato.
A interpretare l’effervescente Imma, l’attrice pugliese Vanessa Scalera affiancata da Massimiliano Gallo, nel ruolo del marito Pietro, da Alessio Lapice, nei panni dell’affascinate appuntato Ippazio Calogiuri e da Carlo Buccirosso in quelli del Procuratore capo di Matera Alessandro Vitali che darà spesso a Imma filo da torcere. Nel cast anche un grande Cesare Bocci nelle vesti di Saverio Romaniello e la partecipazione, tra gli altri, di Giampaolo Morelli, Piegiorgio Bellocchio, David Coco, Giorgio Colangeli, Tony Laudadio e Giuseppe Zeno.
Una serie in sei prime serate su Rai1 a partire da domenica 22 settembre 2019.
La Storia
Imma Tataranni è un sostituto procuratore dalla memoria prodigiosa, dote che le permette di risolvere anche i casi più difficili. E poi ha la strana abitudine di andare lei dagli imputati, non li convoca in Procura come dovrebbe. In questo modo, secondo Imma, poliziotto mancato, la verità è più a portata di mano. Ad accompagnarla in queste continue uscite dal Palazzo è il bell’appuntato Ippazio Calogiuri, preferito fra gli altri perché parla poco e quando lo fa si sforza di non dire idiozie. Lei, che per indole e per storia personale preferisce il silenzio alla confidenza salottiera, non può che stare bene con Calogiuri. Così bene che arriva a sognarlo, a esserne attratta. E lo stesso prova lui, con timido rispetto. Nessuno dei due però lo confessa. Attraversano in lungo e largo la Basilicata, i paesi fermi nel tempo, i paesaggi struggenti, i colori limpidi delle campagne, e lo fanno anche senza dirsi una parola. In Procura Imma non è molto amata. I marescialli, i colleghi, e in particolare Maria Moliterni, moglie del Prefetto, mal sopportano i suoi modi ruvidi e schietti. Anche il procuratore capo, Alessandro Vitali, appena arrivato a Matera da Napoli, è costretto ad ammettere che la fama di Imma è del tutto meritata: un PM così ostico e impermeabile alla leggerezza lui non l’ha mai incontrato. L’unica ad andare oltre le apparenze e le battute caustiche di Imma è Diana De Santis, cancelliera nonché storica compagna di classe di Imma. Non che questo le faccia guadagnare punti, anzi. In famiglia le cose non vanno diversamente. Pietro, il marito, e Valentina, l’unica figlia, si sentono “interrogati” da Imma anche per un banale ritardo… È più forte di lei, si tratta di deformazione professionale e lo sa bene. Non a caso, quando rientra a casa la sera è solita annunciarsi con un ironico “entra la corte”. Ma nonostante la classica tensione che può esserci tra una madre esigente come Imma e un’adolescente ribelle come Valentina, l’atmosfera a casa è serena e affettuosa. Del resto, dopo tanti anni di fidanzamento e matrimonio, Pietro e Imma si amano ancora, pur senza struggimenti, e il loro rapporto, venato a volte di insofferenza, è vivace e travolgente. Capitolo a parte è quello della suocera. Le due donne sono una l’opposto dell’altra. E nessuna delle due è disposta a cedere di un millimetro. Secondo Imma il “capo d’imputazione” che pende sulla madre di Pietro è quello di viziare Valentina, di comprarle tutto ciò che vuole, mentre lei, da madre coscienziosa e controcorrente, cerca strenuamente di insegnarle che le conquiste devono essere guadagnate col sudore. Così è stato per lei, figlia di una donna delle pulizie che viveva nei Sassi e di un padre morto troppo giovane. Un paragone che Valentina ha sentito troppe volte e che rifiuta sfruttando la complicità della nonna paterna: la sua vita è diversa, lei è diversa. Punto. Protagonista del paesaggio è Matera: luogo arcaico rivolto al futuro. Matera che viene inquadrata nella sua eterna bellezza, con i colori predominanti dei Sassi; terra ricca di storie e cultura raccontata con fine ironia e ostinato attaccamento. In questo scenario naturale e umano, Imma indaga attorniata da una folla di personaggi curiosi, destreggiandosi tra il procuratore capo, l’appuntato Calogiuri, il polemico anatomopatologo, i coloriti marescialli di zona, suocera, marito e figlia. Imma indaga per portare a galla la verità, dando vita a un giallo sui generis, divertente e pungente ritratto dell’Italia di oggi.
Personaggi e Interpreti
IMMACOLATA “IMMA” TATARANNI (Vanessa Scalera) – Quarantatré anni, sostituto procuratore presso la Pro – cura di Matera, è una donna coriacea, dal carattere ruvido e tenace. A casa ha un marito che è suo complice, soprattutto fra le lenzuola, ma che è tanto paci – fico e accondiscendente quanto lei è determinata e granitica. Il suo unico punto debole è probabilmente la figlia, una sedicenne troppo sveglia per la sua età, che la mette in difficoltà con il suo crescente tono di sfida. Sempre alla ricerca della giustizia e dell’onestà, Imma non ama l’ipocrisia e le mezze misure. Per questo ha molti nemici: non sta simpatica alla maggior parte dei suoi colleghi. Ma il suo mestiere lo sa fare bene e per questo è molto stimata. Imma è l’emblema di chi non molla, di chi lavora con passione e forza di volontà in mezzo a un sistema chiuso e apparentemente impenetrabile per cui tutto sembra già scritto. Imma rappresenta quell’Italia testarda che sa sfruttare al meglio le proprie doti per condurre e tenere in piedi battaglie che in molti considererebbero perse in partenza. Un esempio di moralità grezza, senza fronzoli e senza retorica, ma proprio per questo ancor più autentica e, alla fine, simpatica. Una persona unica ma comune.
IPPAZIO CALOGIURI (Alessio Lapice) – È l’appuntato con cui Imma fa coppia fissa. È giovane, bello e allo stesso tempo gentile e disponibile. Imma lo apprezza in particolare per quest’ultima ragione: non parla se non è lei a rivolgergli la parola, almeno all’inizio del loro rapporto. Calogiuri sarebbe anche un buon poliziotto, gli manca soltanto la giusta fiducia nelle sue capacità. Imma, che ne riconosce le potenzialità, cerca di spronarlo e lo convince a fare l’esame da sottufficiale. Il ragazzo riesce infatti a diventare maresciallo, ma questo evento, insieme alla comparsa della giova – ne e bella collega Jessica Matarazzo e a qualche incidente sul lavoro, rende il rapporto con Imma via via più complicato. Tra lui e la PM c’è un desiderio reciproco latente che fa molta fatica a uscire allo scoperto.
PIETRO DE RUGGERI (Massimiliano Gallo) – Il marito di Imma, Pietro, lavora come tecnico informatico. Un uomo senza particolari doti o ambizioni; pacato, sobrio, ma anche simpatico, dalla battuta sorniona sempre pronta. Ama sua moglie e sua figlia ed è ricambiato. Per Imma è stato il primo uomo che all’università le ha rivolto attenzione, col quale si è fidanzata e poi sposata. Stanno insieme da ventidue anni. Pietro riesce a smussare gli angoli taglienti della moglie, a mediare fra lei e Valentina nelle frequenti azzuffate, fra lei e sua madre in guerra perenne. E riesce anche a far sentire Imma in paradiso dopo una giornata infernale in Procura. Le fa dichiarazioni d’amore regalandole fiori e suonandole il sax che dopo tanti anni ha ripreso a studiare con rinnovata passione, grazie anche alle lezioni di una giovane e intraprendente saxofonista. Con Imma, l’intesa sessuale è ancora molto forte. Insomma, il rapporto fra Imma e Pietro non è certo sul viale del tramonto. Ma allora perché Imma si sente attratta da Calogiuri?
VALENTINA DE RUGGERI (Alice Azzariti) – La figlia di Imma e Pietro, Valentina, ha sedici anni. Imma l’ha vista trasformarsi da bambina allegra e un po’ mammona ad adolescente cocciuta e ribelle, in perenne competizione con lei. Del resto, non è facile per Valentina crescere e trovare il proprio posto nel mondo con un modello femminile ingombrante come quello di sua madre: una donna che sembra non sbagliare mai e che, avendo a che fare con minacce e delitti, si ostina a proteggerla da ogni tipo di pericolo. Valentina invece vuole stare a contatto col mondo, ha bisogno di sentirsi libera e come tutti quelli della sua età sbaglia. Lo fa nella scelta delle amiche che poi la deludono, nel pensare di essere portata per la professione di chef chiedendo di lasciare il liceo. Sbaglia soprattutto nell’innamorarsi. E per orgoglio o per paura commette l’errore di non chiedere consigli alla madre. Ecco, forse in questo non sbaglia del tutto. Perché in campo sentimentale Imma si rivela la persona meno adatta a dare suggerimenti.
ALESSANDRO VITALI (Carlo Buccirosso) È il Procuratore capo, superiore di Imma, appena arrivato a Matera da Napoli. Con Imma è ammiccante più per sottolineare il suo atteggiamento da maschio alfa che altro. Regge la Procura con maniacale attenzione alle forme e alle regole, anche se lui stesso a volte le trasgredisce. Ha modi schietti e diretti con i suoi Sostituti, ma è portato a essere ossequioso e diplomatico coi potenti. Spesso è costretto a rincorrere Imma nei corridoi del Palazzo per avere aggiornamenti sui casi che le ha assegnato. Con lei, il PM più ostico che abbia mai incontrato, Vitali arriva ai ferri corti quando la Tataranni mette sotto accusa i potenti poteri locali col suo implacabile lavoro investigativo. Vitali a questo punto dovrebbe mostrare il suo disappunto, ma sorprende tutti con un bel colpo di coda.
DIANA DE SANTIS (Barbara Ronchi) – Compagna di classe di Imma dai tempi del liceo, oggi è la sua assistente in Procura: cancelliera di ruolo, tuttofare per necessità. Dolce e misurata, vive il suo lavoro come una routine. Non nutre particolare interesse per le indagini se non quando le permettono di fantasticare e sovrapporre il suo amato mondo delle fiction televisive alla realtà; allora si mette a fare congetture di ogni genere che Imma smonta drasticamente. Diana è votata alla sua famiglia, in particolare alla figlia Cleo, nata dopo quindici anni di tentativi e che nomina in ogni suo discorso. Il marito invece fa il segretario comunale in Friuli, lontananza che crea a Diana parecchi problemi in famiglia. Con Imma si scontra spesso, anche perché la PM mal sopporta di dover lavorare con una ex compagna di scuola che ogni giorno le chiede confidenza e comprensione. Dal canto suo, Imma continua a essere sé stessa: esigente, diretta, brusca. Con Diana ancor più che con chiunque altro.
DOTTOR TACCARDI (Carlo De Ruggieri) – È il medico legale. I suoi referti sono impeccabili. Non si conosce la sua vita privata ma ha tutta l’aria di essere un uomo solo. Lo si capisce dal sarcasmo che usa nei confronti degli altri e di Imma in particolare, la quale pretende da lui, come da tutti gli altri, velocità e precisione nel – le autopsie delle vittime. Taccardi è di poche parole e un fine osservatore. Ha uno sguardo vagamente indolente che nasconde dietro buffi occhiali dalle doppie lenti. Non manca in alcune situazioni di fare ironia amara sulla vita e se ha come interlocutrice la “dottoressa” i suoi commenti diventano ancora più provocatori. Imma naturalmente non si lascia intimidire, anzi, sa bene però che del lavoro dell’anatomopatologo può fidarsi ciecamente.
MAMMA DI PIETRO (Dora Romano) – La suocera di Imma vede nella nipote Valentina la speranza di affermazione sociale che suo figlio, finendo in Regione con un posto di terz’ordine, ha disatteso. Ex insegnante di liceo, è una donna dai modi affettati e formali, praticamente l’antitesi di Imma. Per lei è Imma la causa della trasformazione del figlio, un “cagnolino” obbediente e servizievole; per questo la detesta e disapprova ogni volta che può il suo atteggiamento sgraziato e inelegante, molto diverso dal suo.
MAMMA DI IMMA (Lucia Zotti) – È una donna di umili origini. Rimasta vedova molto presto, è stata costretta a lavorare come donna delle pulizie. Colpita da demenza seni – le, viene affidata per lo più alle cure di badanti che appena possono scappano, esasperate dal modo in cui lei le tratta. Imma la va a trovare spesso, ma non tanto quanto lei vorrebbe. Come accade di frequente con persone di quell’età e con quei problemi, Brunella Tataranni dice cose sensate e altre meno sensate. Fra queste, ce n’è una che turba molto Imma, perché le fa balenare l’idea di essere figlia di un certo Cenzino Latronico di cui lei non ha mai sentito parlare. È tutto frutto della fantasia scombinata della madre? E se invece fosse vero?
DON MARIANO (Antonio Gerardi) – Don Mariano e Imma sono molto simili. Entrambi non hanno paura di lanciarsi in prima linea contro i poteri forti, contro la corruzione, contro chi vorrebbe fare della Basilicata un’isola ancora più infelice di quello che già non sia. Solo che i modi del prete sono diversi da quelli della PM e questo a volte accende i loro confronti sui problemi dell’amata terra lucana. Per la sua attività di denuncia e di protezione dei più deboli don Mariano ha molti amici, ma anche molti nemici, che man mano diventano anche nemici giurati di Imma e che lei fa di tutto per fermare.
JESSICA MATARAZZO (Ester Pantano) Giovane, bella, con un passato di reginetta di bellezza in Sicilia, Jessica arriva alla Procura di Matera come agente di polizia giudiziaria proprio quando Calogiuri sta preparando l’esame per entrare nella scuola sottufficiali dei Carabinieri. I due giovani sarebbero la coppia perfetta. Ma Ippazio non ha occhi che per la “dottoressa”, per Imma. E questo produce in Jessica, abituata ad avere gli uomini ai suoi piedi, un senso di frustrazione che spesso condiziona il suo rendimento in ufficio. Imma, costretta a utilizzarne i servigi mentre Calogiuri è a Roma a studiare per diventare maresciallo, non sopporta il suo modo piuttosto spericolato di guidare e la sua incapacità a stare zitta mentre attraversa la Basilicata a tutta velocità. Anche Jessica potrebbe essere una poliziotta migliore, se solo accettasse l’idea che per essere accolta in un mondo sostanzialmente maschile non deve per forza comportarsi come un uomo. Per riuscirci, basterebbe prendere come esempio proprio dalla “dottoressa”.
MARIA MOLITERNI (Monica Dugo) Responsabile del Registro Generale, l’archivio della Procura, è l’impunibile per eccellenza: in quanto moglie del Prefetto può permettersi di entrare e uscire dall’ufficio quando vuole e soprattutto di non consegnare in tempi brevi a Imma i fascicoli che servono per le indagini. Nei suoi confronti Imma nutre una vera e propria allergia: la ritiene il simbolo di quei privilegiati, per nascita o per possibilità economiche, che hanno tutto gratis, mentre lei si è dovuta guadagnare ogni singolo centimetro della sua carriera. Tuttavia, per aiutare Diana, la PM si trova nella situazione di dover chiedere un favore alla Moliterni, proprio lei che odia raccomandazioni e sotterfugi. La fortuna però le viene in soccorso.
Imma Tataranni – Sostituto procuratore | Prima Puntata | Domenica 22 settembre 2019
Imma sta trascorrendo le sue vacanze a Metaponto quando vede galleggiare in mare un dito di donna mozzato che presenta dei tatuaggi. A distanza di pochi giorni, nei dintorni di Matera vengono rinvenuti un braccio e una gamba che l’anatomopatologo, il dottor Taccardi, afferma essere della stessa persona. Imma, nonostante sia in ferie, decide di tornare in Procura a Matera, dove conosce il nuovo Procuratore capo, il dottor Vitali, al quale chiede l’affidamento del caso. Insieme al giovane appuntato dei Carabinieri Calogiuri, suo fidato scudiero, inizia la sua indagine. Appura subito che il dito visto in mare non è un oggetto di scena del film su Gesù che l’attore Sergio Covaser sta girando nella laguna di Metaponto. Scopre anche che una certa Nunzia, di Bernalda, ha perso il dito di una mano a seguito di un incidente domestico. Ma la donna non ha tatuaggi e di conseguenza sembra non aver nulla a che fare con quanto sta avvenendo in Basilicata e a cui la stampa sta dando risalto creando un clima di terrore. A questo si aggiunge l’arrivo in Procura di una lettera anonima in cui l’assassino sfida Imma in prima persona. Mantenendo i nervi saldi e con l’aiuto di Calogiuri, Imma riesce a ricostruire l’identità della vittima. Si tratta di Aida, una giovane prostituta di origini marocchine che ha frequentato le serate estive organizzate al Lido delle Sirene di Metaponto, lo stesso in cui Imma trascorre le vacanze estive con la famiglia. Ed è il suo gestore Vaccaro, prima di sparire nel nulla, a rivelarle che l’ultima volta che ha visto Aida era in compagnia di Covaser. Interrogato, l’attore fornisce un alibi di ferro. Nel frattempo presso un’azienda agricola vengono ritrovate le parti mancanti della vittima, tutte esclusa una: il bacino.