Su Rai1, venerdì 25 settembre 2020 a mezzanotte, nuovo appuntamento con Tv7.
BENTORNATI AL SUD – Favorire il ritorno al meridione di giovani che lavorano nelle grandi città del nord. Il “south working” – come lo ha chiamato Elena Militello 27enne palermitana – è già una realtà e le idee per favorirlo non mancano. In Puglia e in Sicilia le storie di giovani professionisti che puntano a restare nella loro terra lavorando da remoto e universitari che scelgono di tornare a studiare nella propria città. A Brindisi un’azienda ha messo in palio 10 giorni in barca a vela per chi vorrà lavorare da lì, ma, oltre alle singole iniziative, serve che le città del Sud facciano grandi passi in avanti su infrastrutture e servizi se vogliono invertire una ‘storica’ rotta. È il direttore di Svimez, Luca Bianchi, ad inquadrare il fenomeno: “negli ultimi anni 200.000 giovani laureati hanno lasciato il mezzogiorno, una diaspora di talenti”.
ZONE ROSSE – A Palermo diventano zona rossa – con un decreto della regione – quattro strutture della missione “Speranza e Carità” di Biagio Conte. Dentro, in isolamento, oltre 400 persone senzatetto, in un clima di grande tensione. Intanto altri focolai crescono attorno a Palermo – dopo due matrimoni da 500 persone – con parziali lock-down e aperture delle scuole ritardate a Corleone, San Giuseppe Jato e Belmonte Mezzagno. La Regione Sicilia ha previsto un piano a fisarmonica per rispondere alle esigenze dei ricoveri in crescita. Ma per i sindacati medici alcuni numeri sono solo sulla carta
LE MANI SULLE CITTÀ – Dalle polizie francesi e olandesi un colpo senza precedenti assestato al grande crimine organizzato in tempi di Covid. Per mesi agenti internazionali specializzati in crimine informatico sono riusciti a violare e spiare la rete di telefoni criptati “Encrochat”: sessantamila utenti, almeno tre quarti dei quali criminali. Informazioni preziose ascoltate in tempo reale, permettendo centinaia di arresti, sequestri di droga, armi, omicidi sventati in mezza Europa. Mai forse come durante la pandemia si è sentita l’esigenza di collaborazione internazionale tra forze di polizia. A parlarne il vicecapo della Polizia, Vittorio Rizzi, il procuratore Nicola Gratteri e Fabrice Rizzoli, studioso di mafie.
VISIBILI E INVISIBILI – “È stato un provvedimento di civiltà e di legalità”: così Andrea Riccardi, della Comunità di S.Egidio, commenta a Tv7 i risultati della sanatoria per gli immigrati irregolari varata a giugno dal governo e chiusa in agosto. Numeri alla mano, la sanatoria è stato un successo, quanto meno nei settori dell’assistenza alla persona e del lavoro domestico, con oltre 200mila domande presentate. Qualcosa non ha funzionato invece in agricoltura, con solo 30mila domande su una platea di almeno 300mila immigrati irregolari. Nel foggiano le storie di imprenditori agricoli che hanno utilizzato la sanatoria e di chi è ancora sfruttato. Le telecamere nascoste di Tv7 nel ghetto di Borgo Mezzanone, dove migliaia di braccianti immigrati restano alla mercé dei caporali.
GUERRA AI SOCIAL – Cosa si nasconde dietro la guerra che si è scatenata tra Trump e TikTok? Un social network può rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale? Quello che sta accadendo con TikTok e Wechat ha sempre più le sembianze di un affaire di politica e relazioni economiche internazionali. E con le presidenziali alle porte, la questione è strategica. Ne parlano a Tv7 Derrell West, di Brookings Institution, Alessandro Brogliari, fondatore di “The Influencer Marketing Factory, e due dei tiktoker più famosi degli Stati Uniti: Deanna Giulietti e Spence X”.
INTERMEZZO – Roberto Cotroneo ha parlato sempre attraverso i suoi libri, ma a un certo punto ha voluto raccontare la realtà in un modo diverso, con gli scatti della sua macchina fotografica. Lo ha fatto anche durante il lockdown, tra le mura di casa, a Roma, quasi come se fossero stanze di un set. A Tv7 mostra le sue fotografie e parla di quel periodo, di quell’intermezzo, delle notti insonni, degli oggetti che “tengono compagnia”. Ma mostra anche le “altre foto” scattate, sempre nei giorni di chiusura totale, in quattro musei della capitale. Facendo vedere ciò che non si vede mai.
COME ERAVAMO – 1969. Milano, grattacielo Pirelli, centro meccanografico. Un reparto quasi esclusivamente al femminile. Ai lavoratori e ai sindacati arriva una proposta che suscita analisi e riflessioni: il lavoro a tempo parziale per la donna. Il cosiddetto part-time. Un sistema che fino ad allora sembrava appartenere solo ai paesi più moderni e sviluppati come la Svezia. Ne nasce la polemica: il part-time è un modo per consentire alla donna di conciliare il lavoro con la cura della casa e l’educazione dei figli o uno strumento per eludere le carenze dei servizi sociali?.