Su Rai1, venerdì 12 febbraio 2021 a mezzanotte, nuovo appuntamento con Tv7.
TRA VARIANTI E VACCINI Tv7 nel nord Italia tra Alto Adige e Veneto. A Bolzano, in zona rossa rinforzata, centinaia di negazionisti manifestano sotto il palazzo della Provincia, mentre gli ospedali sono al limite. A Rovigo si gioca una battaglia decisiva per i limiti della libertà di scelta sul vaccino. Dopo la scoperta di un focolaio nel reparto di geriatria dell’ospedale, è emerso che molti infermieri e Oss avevano rifiutato di vaccinarsi. La direzione intende appellarsi alla legge per la sicurezza sul lavoro e valuta la sospensione dei “non idonei” alle mansioni svolte. I sindacati condividono la necessità del vaccino, ma criticano il percorso. Dallo scontro che ne seguirà, un precedente destinato a influenzare tutta Italia. Intanto lo stop allo sci piega l’economia della montagna: disperati gli imprenditori e i lavoratori sulle Dolomiti, dove ora si teme uno spopolamento irreversibile.
I PRECARI DELL’EMERGENZA Sono giovani e precari. I medici assunti per combattere il Covid in prima linea hanno contratti a partita iva e lavorano fino a 12 ore al giorno. Tanto entusiasmo ma poche garanzie. In Calabria, dopo 11 anni di commissariamento, mancano 5000 tra medici e infermieri. E ci sono medici precari da almeno 10 anni, anche in settori cruciali come l’emergenza: senza tutele e sempre a rischio di non essere rinnovati. Ma, in prima linea, anche le persone che negli ospedali fanno le pulizie, a 7 euro e 50 all’ora, con stipendi da fame, mandate in corsia senza i dovuti dispositivi.
LA FORZA TRANQUILLA Per contrastare il virus serve anche fiducia, in se stessi e negli altri. Lo dimostra la storia di Valentina Asioli, una maestra di Calderara di Reno, nel bolognese, che ha deciso di prendere carta e penna per ringraziare i colleghi, le istituzioni e i servizi sociali che l’hanno assistita durante la malattia. “Ero malata e mi sono stati vicini. Oggi voglio dire solo grazie perché mi sono sentita accudita con empatia” dice Valentina. La sua è una storia che aiuta a superare le paure..
AL SERRAJ E LA SUA LIBIA Dieci anni dopo l’inizio della versione libica delle Primavere Arabe, con la morte violenta di Muhammar Gheddafi e con una guerra civile che ha causato migliaia di morti, il paese nordafricano celebra la ricorrenza tra speranze e timori. Le speranze sono affidate al governo provvisorio emerso dai colloqui di Ginevra, che dovrà preparare le elezioni generali di fine anno. I timori riguardano la presenza di militari turchi e russi, la loro difficile smobilitazione e la possibilità che il Paese resti diviso in due. Il presidente uscente, Hafez Al Serraj, intervistato da Tv7, mostra ottimismo ma non incontrerà ancora il generale Haftar, arrivato ad un passo dalla conquista di Tripoli. Per l’Italia c’è ancora un ruolo?
SUPER BARBERO Una nuova, inattesa, star del web. Alessandro Barbero, storico, accademico, saggista non utilizza né Facebook né Whatsapp ma sui social conquista migliaia e migliaia di utenti, soprattutto giovanissimi. Il professore – incontrato nella sua Torino, nell’archivio di Stato – racconta la storia in modo non convenzionale e affascina con i suoi modi affabili e il suo entusiasmo. Parla dei giovani “dal futuro mai così incerto”, della pandemia, delle donne e di Dante Alighieri e confessa: “Se non avessi fatto lo storico, avrei insegnato zoologia”.
70 ANNI DI RICORDI Ricordi personali, professionali, aneddoti, gag, curiosità. Carlo Verdone apre un vecchio scatolone, recupera fotografie, fogli, appunti, oggetti e li trasforma in un libro: “La carezza della memoria”. Il legame con il padre e con i figli e un omaggio – scritto durante la pandemia, nel primo lockdown – alle persone, alle città e ai luoghi che hanno riempito la sua vita.
COME ERAVAMO Dagli archivi di Tv7, in Puglia, a Cerignola, in provincia di Foggia, dove diversi ragazzi nel 1965 vengono colpiti dalla poliomielite. Non è una malattia nuova ed esiste anche il vaccino (inventato dal professor Sabin) che però, in paese, si scontra con dubbi e paura. Molti cittadini rifiutano la vaccinazione per i propri figli e preferiscono affidarsi alla provvidenza piuttosto che alla scienza. Comincia così una difficile campagna di sensibilizzazione che, a Cerignola, porterà a rendere il vaccino Sabin obbligatorio..