Nuovo appuntamento con Report, la trasmissione di approfondimento giornalistico di Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci, in onda lunedì 24 maggio 2021 alle 21.20.
RIVEDI REPORT SU RAIPLAY ⇒
Si partirà con il reportage “Il vertice delle stragi” di Paolo Mondani e la collaborazione di Roberto Persia. Dopo la puntata speciale intitolata “Le menti raffinatissime” del 4 gennaio scorso, Report torna sulla trattativa Stato-mafia e sulle stragi del 1992 e del 1993 con testimonianze inedite e documenti esclusivi. Mafia, massoneria deviata, estrema destra e servizi segreti avrebbero contribuito a organizzare e ad alimentare una strategia stragista che puntava alla destabilizzazione della democrazia nel nostro paese. Strategia sulla quale permane il grande mistero di chi siano i mandanti esterni alle stragi. Lo raccontano a Report magistrati, collaboratori di giustizia e protagonisti dei piani eversivi. Report continua a fare luce sul ruolo ricoperto da uomini dello Stato nella pianificazione e nell’esecuzione delle stragi del 1992 e del 1993. Il 23 maggio si celebra il 29° anniversario della strage di Capaci. Ma Report non vuole imbalsamare i morti nelle commemorazioni. Solo la verità li onora. Per questo torniamo a parlare dei presunti rapporti tra i fratelli Graviano e la politica; di Antonino Gioè e di Paolo Bellini; di Matteo Messina Denaro e di chi nello Stato tutela i suoi segreti, del processo sulla trattativa fra Stato e mafia giunto alla fase dell’appello. Ma soprattutto parleremo di molti verbali dimenticati.
A seguire “Il vecchio e il nuovo” di Emanuele Bellano e la collaborazione di Greta Orsi. Ogni volta che vediamo un film o una fiction in televisione o ascoltiamo un brano alla radio gli attori, i musicisti e i cantanti che hanno interpretato quell’opera maturano dei diritti: si chiamano diritti connessi al diritto d’autore e vengono pagati da canali televisivi, network radiofonici o piattaforme streaming. Non vengono versati direttamente ai loro proprietari, cioè agli artisti, ma a soggetti intermediari che devono provvedere a ripartirli con precisione e poi a distribuirli. Fino al 2009 il soggetto intermediario era unico e si chiamava Imaie (Istituto per la tutela degli artisti, interpreti ed esecutori). Dopo trent’anni di attività è stato estinto. Chiudendolo la prefettura di Roma ha stabilito che l’Imaie non è stato in grado di svolgere il compito per cui era stato creato. Al momento della chiusura aveva in pancia cento milioni di euro di diritti incassati e mai versati agli artisti legittimi proprietari. Estinto l’Imaie nel 2010 è stato costituito il Nuovo Imaie, stesso direttore generale e stessi dipendenti. Come sta andando la sua gestione e quanti diritti riesce davvero a distribuire ai legittimi proprietari?
Infine l’inchiesta “Giù per il tubo” di Max Brod e la collaborazione di Greta Orsi. Vicino alle nostre case, sotto il manto stradale, passano chilometri di tubazioni del gas. Quando si verificano delle perdite da queste condotte, il metano può arrivare anche dentro alle abitazioni e provocare gravi incidenti. Per questo motivo i tubi vanno posati a profondità di legge e gli scavi per ripararli vanno poi riempiti con materiali specifici. Ma avviene sempre così? Report ha girato l’Italia per capire come stanno le cose, scoprendo tubazioni superficiali e gestori che hanno dovuto correre ai ripari dopo la posa delle condotte. E i Comuni quanto controllano? Il problema della profondità sembra importare a pochi nonostante ciò che racconta chi sulle strade lavora tutti i giorni: le tubazioni superficiali sono all’ordine del giorno.