Nell’appuntamento con Report, in onda lunedì 9 gennaio alle 21.25 su Rai 3 e condotto da Sigfrido Ranucci, sono previste tre inchieste.
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Nella prima, dal titolo “Pollesina” di Giulia Innocenzi e la collaborazione di Greta Orsi e Giulia Sabella si parla di allevamenti intensivi. Nel mondo ci sono ventisei miliardi di polli, cinquecento milioni solo in Italia. La maggioranza di tutti questi polli cresce negli allevamenti intensivi, che secondo gli scienziati sono l’incubatoio dove potrebbe svilupparsi la prossima pandemia. Cosa stiamo facendo per evitare nuovi pericolosi virus? E come sono gli allevamenti in Italia? E quelli biologici? “Report” mostrerà delle immagini esclusive su come vengono allevati i polli in quella che è considerata un’eccellenza del comparto degli allevamenti biologici. Le strutture che li ospitano sono conformi e chi controlla che tutto venga fatto nel rispetto rigoroso della legge?
Nella seconda inchiesta, dal titolo “Te piace ‘o presepe?” di Giorgio Mottola e la collaborazione di Norma Ferrara si tratterà di una vera e propria faida tra due Comuni in provincia di Rieti per l’allestimento del presepe più prestigioso: quello in piazza San Pietro in Vaticano. Per il presepe del 2023, Governatorato e Segreteria di Stato avevano inizialmente scelto il comune reatino di Contigliano, che si era proposto nel 2019. Ma due anni dopo si è sollevato il paese confinante, Greccio, che ha reclamato il diritto a occuparsi dell’allestimento, in quanto patria del primo presepe a cui diede vita San Francesco d’Assisi nel 1223. Ne è nata una contesa senza esclusione di colpi, che ha contrapposto sindaci contro altri sindaci, vescovi contro giunte comunali e cardinali costretti a schierarsi con l’una o l’altra parte. Uno scontro diventato particolarmente aspro dopo l’approvazione di un finanziamento ministeriale di quasi quattro milioni di euro per le celebrazioni dell’ottavo centenario del primo presepe di San Francesco.
Terza inchiesta è “La buona scuola” di Lucina Paternesi, con la collaborazione di Giulia Sabella. Nessun compito in classe, né interrogazioni o esami. Gli alunni sono liberi di uscire dall’aula, leggere libri o fare progetti manuali in base alle proprie vocazioni. E i risultati si vedono: secondo il programma Pisa dell’Ocse gli studenti finlandesi sono ai primi posti per quanto riguarda la lettura, la matematica e le scienze. Pochissimi i fondi europei investiti, mentre la quota di Pil dedicata all’istruzione è quasi il doppio rispetto all’Italia: il 5% contro il nostro 2,9%. È questo il successo del sistema educativo e scolastico della Finlandia? In parte, ma non solo. “Report” farà un viaggio nelle scuole migliori del paese per raccontare come, in appena cento anni, la Finlandia si è trasformata da paese rurale e povero in un paese all’avanguardia e tecnologico, dove trovano lavoro i cervelli italiani in fuga e dove ha trovato casa il primo preside italiano.