Mercoledì 1° febbraio 2023, in prima serata su Focus (canale 35), lo speciale Space Shuttle Columbia: una tragedia nei cieli del Texas, dedicato alla ricostruzione di uno dei più gravi incidenti della storia della NASA e dell’esplorazione spaziale.
Il Colombia, esattamente 20 anni fa, si disintegrò nell’atmosfera durante il rientro dalla 28esima missione e tutti e sette gli astronauti morirono nell’esplosione: erano il Comandante Rick Husband, il pilota Willie McCool, gli specialisti di missione Kalpana Chawla, Laurel Clark e David Brown, il responsabile di carico Michael Anderson e lo specialista di carico Ilan Ramon.
Nello speciale a cura di Luigi Bignami, interviste, contributi di esperti e servizi, con rare immagini di repertorio. Contributi che permetteranno di ricostruire cause e dinamiche dell’incidente e tracciare un bilancio complessivo dell’esperienza del Programma Shuttle: quello che ha permesso di portare in orbita le componenti della ISS, sistemare Hubble, lanciare satelliti per uso militare e civile.
In un’intervista esclusiva, Maurizio Cheli (già pilota-collaudatore, poi astronauta impiegato nel Programma Shuttle, nel 1996 volò sul Columbia, rimanendo oltre 15 giorni nello spazio) spiega la preparazione a questo tipo di voli, le condizioni in cui avvenivano i lanci, le permanenze in orbita, i rientri sulla Terra degli astronauti e le finalità delle missioni Shuttle. Con emozioni fortissime, in particolare quando Cheli ricorda gli incidenti che funestarono il Programma Shuttle.
Francesco Topputo, ingegnere del Politecnico di Milano, racconta le caratteristiche degli Shuttle, con punti di forza e limiti: le navette, infatti, erano una assoluta rivoluzione tecnica e culturale, perchè riutilizzabili in più missioni. L’incidente del Columbia, però, non fu la prima tragedia del Programma Shuttle: il precedente era stato l’esplosione in fase di partenza del Challenger, il 28 gennaio 1986. Il valore di questi mezzi resta comunque confermato: il Programma Shuttle è stato convertito in quello Artemis e molte parti dell’Artemis 1, che ha recentemente superato con successo il primo test di volo Terra-Luna-Terra, derivano direttamente dallo Shuttle.