L’appuntamento con Tradimento (titolo originale: Aldatmak) di *sabato 26 aprile* alle ore 14:30 circa su Canale 5.
TRADIMENTO | Trama | Puntata di sabato 26 aprile 2025
Ipek, mentre è in un negozio di antiquariato, ha una discussione con un’altra cliente. La donna e il proprietario del negozio vogliono sporgere denuncia, ma Ipek riesce a rigirare la situazione a suo vantaggio. Guzide e Tarik non riescono a far altro che pensare alla notizia su Oylum e decidono di andare nell’ospedale dove Guzide ha partorito per provare a trovare delle risposte. Kahraman chiede a Oylum di poter portare Can in ospedale da Behram; il ragazzo è in condizioni critiche e Kahraman crede che sentire la presenza del figlio potrebbe aiutarlo. Oylum accetta.
Behram è in coma e l’ospedale intende dichiararne la morte cerebrale per poter cessare i trattamenti che lo tengono in vita, ma la decisione finale in merito spetta a Oylum, in quanto sua moglie. Mualla, venuta a conoscenza della situazione di suo figlio, corre in ospedale e aggredisce Oylum, accusandola di voler uccidere Behram. Fa poi trasferire il figlio a casa sua, per tentare di curarlo privatamente. Durante la lite all’ospedale, Mualla urla a Oylum che lei non è figlia di nessuno, così Guzide si ritrova costretta a confessare la verità, rassicurandola però di continuare a considerarla sua figlia a tutti gli effetti. Kahraman rientra dall’Argentina e tenta di capire chi abbia sparato a Behram, scoprendo che Zelis è andata a fargli visita in terapia intensiva. Convoca dunque la donna per sentire cos’abbia da dire e un flashback rivela che forse lei e Ozan sono coinvolti nel tentativo di omicidio, poichè Zelis dice a Ozan che Behram avrebbe cercato di violentare Zelis.
Nella puntata precedente, andata in onda *venerdì 25 aprile*, Ipek riceve in prestito la carta di credito di suo padre nell’attesa di farne una nuova. Ilknur origlia una telefonata tra Yesim e Zuhal, dopodiché pretende delle spiegazioni. Yesim ammette di essersi offerta di aiutare Zuhal a rapire Can in ospedale in cambio di 500 dollari. Nel frattempo, continuano le ricerche del bambino. La polizia, con tutta la famiglia Dicleli e Yenersoy, attendono la telefonata dei rapitori che non tarda ad arrivare. Questi chiedono il pagamento del riscatto in cripto valute e poi comunicano l’indirizzo di dove si trova il bambino. Le famiglie giungono sul luogo indicato ma scoprono che il bambino non c’è. Oylum si dispera e torna a casa di Guzide. Con sorpresa di tutti, li attende Yesim con in braccio il bambino. Dichiara, mentendo, che, mentre era in ospedale per salutare Oylum, ha sentito casualmente una telefonata di Zuhal in cui l’infermiera dichiarava che avrebbe rapito il bambino per ordine di Mualla e si intuisce che Yesim sia andata a salvarlo.
Guzide e Tarik scoprono che Oylum non è la loro figlia biologica. Tolga viene preso come ostaggio da Kahraman ma, sopraggiunto Oltan, Kahraman lo libera perché non è certo che sia lui ad aver colpito Behram. Oltan rimprovera Tolga per aver provocato Kahraman e gli dice che è stata Selin ad avvertirlo, la quale, mentre lo stava seguendo, ha visto che veniva rapito: Tolga spiega a Oltan che la ragazza lo ha seguito perché forse sospettava che andasse da Oylum. Il medico di Behram dice a Mualla che i pazienti comatosi potrebbero essere agevolati nel recupero dal contatto con i propri cari: allora la donna convince Kahraman a telefonare a Oylum per chiederle di portare il piccolo Can da Behram, ma la ragazza si rifiuta. Yesim si presenta un’altra volta, invano, fuori dall’ufficio di Tarik, chiedendo di vedere Oyku; indignata con l’uomo, prima pensa di minacciarlo mandandogli il video in cui si vede che lui uccide Korkmaz, ma subito dopo cancella il messaggio.
Yesim e Ilknur vengono buttate fuori di casa da Mualla e devono perciò trovare una sistemazione, ma Yesim perde il portafogli e non possono pagare una camera dove dormire. Yesim allora pensa di andare a casa di Guzide; la donna le è debitrice, dopo che le ha riportato a casa Can. Infatti Guzide decide di far restare le due donne a casa sua per qualche giorno finchè non troveranno un’altra sistemazione.